Incendi in Sardegna: le istituzioni che fanno?

Incendi in Sardegna: le istituzioni che fanno?

In pochi hanno dato eco alla recentissima sentenza del Consiglio di Stato sul cartello tra le società che hanno partecipato agli appalti per il contrasto agli incendi sino al 2018. E questo nonostante le tragiche conseguenze degli incendi estivi in Sardegna.
Come se nulla fosse successo. Come se la questione non ci riguardasse.

Eppure la sentenza è chiara. Si è trattato di una intesa segreta finalizzata a predeterminare i vincitori e tenere alti i prezzi, determinando un importante danno erariale, tanto da giustificare sanzioni per 67 milioni di euro.

Queste le parole utilizzate:
” E’ stata qualificata dall’AGCM come un’intesa segreta orizzontale, restrittiva per oggetto, incentrata sulla spartizione delle gare pubbliche attraverso il coordinamento della reciproca partecipazione – anche utilizzando per finalità anticompetitive lo strumento dell’ATI – e la fissazione ad un livello artificiosamente elevato del prezzo della commessa, con la formulazione di ribassi di entità irrisoria o drasticamente ridotta, con conseguente danno per maggior spendita di denaro pubblico”.

In inglese si parla di bid rigging: una fattispecie che sostanzialmente coincide con la turbativa d’asta, sanzionata dall’art 353 del codice penale.

E ora? Chi se ne occupa? Perché la Regione, parte lesa, tace?? Possibile non essersi accorti, in tanti anni, che dietro a ribassi dello 0,01% c’era qualcosa di strano?

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